Recensioni

1972 - prof. Secondo Giacobbi

 La pittura di Fausto Tronci si presenta come il raffinato prodotto di un lungo processo di studio e di riflessione. Partito anni fa da esperienze impressionistiche che lo accomunano ai vari pittori cremonesi e lombardi del paesaggio padano, Tronci se ne allontana, poi, per rinchiudersi in una esperienza tutta personale di ricerca. In tale ricerca il paesaggio padano, tema esclusivo e privilegiato della sua pittura, viene indagato con lucida razionalità e, insieme, interpretato con piena adesione sentimentale. Nei quadri di Tronci il paesaggio si presenta in genere fortemente stilizzato, una stilizzazione non ottenuta attraverso una semplificazione del circostante, bensì attraverso l'approfondimento, operato grazie ad uno sforzo paziente di disposizione rigorosa dei piani prospettici. A livello cromatico, la pittura di Tronci rivela una personalissima tecnica tutta tesa al perseguimento di quelle preziose tinte intermedie, che caratterizzano tale pittura. Tralasciando facili effetti cromatici, il pittore scompone l'unico colore presente nel quadro,in una gamma ricchissima di sfumature in cui la materia pittorica è usata più o meno densamente in rapporto ai diversi piani prospettici.

 

Pierangelo Negri

........Ricerca monodica in fatto di temi e di stile. L'autore, infatti,... ricerca la verità del silenzio padano, la vastità orizzontale ........e di eternità ad esso in relazione............ La pennellata diventa chiusa, si fonde, tace, quasi a uniformarsi a quel riservo solenne e corale che si legge nelle sponde del nostro fiume. Sotto certe soluzioni cromatiche si compendia l'essere contemplativo del Tronci, richiamatosi costantemente a canoni di finezza formale, in lotta con l'astiosa società dai valori caduchi. Visione e documento di autentica poesia, sfogo e collocazione di un mito: questa è la padania di Fausto.

 

Elda Fezzi critico della “La Provincia” di Cremona.

...Esordio del pittore Fausto Tronci al Circolo culturale “Turati”, con una rassegna di paesaggi padani, la cui soggettistica prevalente è ispirata al fiume Po. .......C'è l'intento di razionalizzare gli elementi che costituiscono gli aspetti fondamentali del paesaggio fluviale, sia a livello disegnativo (linee essenziali che delimitano l'orizzonte visivo)che cromatico. attraverso la scomposizione di un colore base, in piani pittorici intermedi......Il risultato è una rappresentazione molto stilizzata che tende ad evidenziare lo spazio e la profondità prospettica, dando così all'immagine, l'idea del lento, silenzioso e perenne scorrere del nostro fiume,....... non priva di una certa partecipazione emotiva.............

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


DALLA PADANIA ALLA SARDEGNA - 1991 -


 

 

Arch . Anna Rita Pisu: presentazione prima personale
a Cagliari presso  Galleria IL COLORE

..Il paesaggio sardo vi è rappresentato e prende figura reale: rigorosa è la dimensione prospettica, tersa la luminosità diurna, familiari i luoghi e la vegetazione. Ma è una figura reale, originale e nuova; un paesaggio sardo ancora sconosciuto e da scoprire: osserva l'orizzonte verso il quale è guidato lo sguardo, osserva l'angolatura dell'immagine che propone spazi e profondità impensate, osserva la consistenza materica delle pennellate che concretizzano le figure, le tonalità dei colori studiate con paziente ricerca; osserva come tutto sia misuratamente amalgamato, per restituire un'immagine che appare reale, ma non ha nulla di contingente: è una elaborazione concettuale............

 

Da Il Provinciale. di S.Gavino

........La sua tecnica si avvale di uno studio prospettico accurato non solo disegnativo, ma anche di piani pittorici. Molto analitica la scelta dei paesaggi e dei colori per riprodurli...........;privilegia i paesaggi campidanesi..........evita le commistioni con l'uomo la cui rappresentazione è considerata dal pittore elemento anomalo ad un ambiente naturalistico”...il soggetto umano è un microcosmo che va studiato separatamente e indipendentemente contesto paesistico

 

Da “Il Sassarese”:Fausto Tronci e il paesaggio - di Paolo Pais

..........La sua prima personale risale alla fine del '72, dove , in una mostra, presentava gli esiti di una ricerca sul paesaggio fluviale padano. Anche in questa personale cagliaritana Tronci espone opere che sono il frutto della riflessione che denotano la familiarità dell'autore col mezzo pittorico. Come giustamente osserva A. Pisu, caratteristiche peculiari della sua pittura sono: rigorosa dimensione prospettica, tersa luminosità diurna familiari i luoghi e la vegetazione.......... In buona sostanza una personale rigorosa sia per il tema trattato che per la tecnica con le quali le opere sono realizzate.

 

1993 - Da “NuovorientamentiSanluri cronacheLa Sardegna......”: F. T dal paesaggio padano a quello sardo - di Martino Casalini

.......L'amore per il paesaggio gli è venuto andando col cavalletto sul posto, sulle rive del Po a riprendere scorci caratteristici, di fronte ai quali sentiva particolari emozioni. .......... E' certamente una pittura diversa da quella attuale, più luminosa, calda e realistica e adeguata al paesaggio sardo. Il paesaggio padano era diverso: cromaticamente più freddo ed impostato geometricamente su piano disegnativo, riconducibile a poche linee......Il T. adotta un divisionismo di piani, una ricerca cromatica sottile: imposta addirittura un discorso monocromatico, creando, però, le opportune e necessarie differenziazioni.........attraverso sfumature e velature...... Pittura apparentemente fredda, ma carica di sensazioni e di atmosfera.......Tale tecnica cromatica si evolve, si sviluppa in molteplici colorazioni e sfumature nei paesaggi sardi, i cui colori risplendono completamente, nella loro efficacia e meravigliosa eleganza..........Quando ho visto certi suoi quadri, mi è venuto spontaneo pensare a Delitala e a Stanis Dessì. La profondità, la spaziosità, il gusto del colore, senza mai eccedere ci sono tutti nei quadri di Tronci.

 

1994 – Da la rivista le 'Le Cronache' :Nell'introverso mondo della pittura regionale – F.T. ed altri confermano l'alto valore della Scuola della pittura sarda.......- di M. Casalini

Ha una notevole esperienza e capacità nel saper rendere in modo reale e secondo uno stile personale il paesaggio. La sua cura più attenta, però, è rivolta a rappresentare le diversa atmosfera, con essenzialità e sensibilità............. Oltre al paesaggio, tra i suoi temi preferiti, ci sono le piante, tutto quello che ha che fare con la natura......In sintesi: senso dello spazio attraverso la prospettiva dei piani, analisi cromatica e tendenza a rappresentare le caratteristiche fondamentali del paesaggio sardo, costituiscono gli elementi fondamentali dell'attuale pittura...... Realismo e impressionismo si combinano molto bene, grazie alla sua tecnica fondata sulla variazione degli spessori coloristici, in rapporto agli elementi che compongono il paesaggio stesso. Tronci, ottiene così effetti di quasi basso-rilievo, ma anche per la concretezza della rappresentazione, la possibilità di far sentire all'osservatore, calato in una certa atmosfera, le sua stesse emozioni.........

 

1999 – Da 'Sanluri – Arte e Cultura': F.T Amore filiale verso la natura – di Vittorio Piras

Che F.T riesca a stabilire un approccio e un rapporto quasi narrativo col paesaggio, motivati da un amore viscerale con la natura, pare evidente. Dare un'anima pittorica alla natura può farlo soltanto chi è riuscito con essa a stabilire un rapporto d'amore, colui che sa cogliere l'essenza visiva e le intimità recondite che si nascondono in un fiore, in un albero, in un prato adagiato nelle sue mille pieghe vegetative naturali. Tutto questo riesce a rappresentare F.T nei suoi dipinti, perché la natura non è contaminata dalla intromissione violenta dell'uomo....Alle nature morte preferisce i fiori rappresentati nel loro essere e colti nel loro contesto naturalistico......... Nei dipinti di F.T assume vita e colore il cardo sardo, il carciofo selvatico, rappresentato nella sua evoluzione ciclica, dalla nascita all'appassimento, dalla rigenerazione alla rifioritura, seguendo l'alternarsi delle stagioni. Buona parte dei paesaggi richiama la campagna di Serdiana....e dintorni, ma l'occhio e l'osservazione spaziano per la Sardegna intera e si fissano su squarci, angoli, piante, specchi d'acqua, panorami di Bosa e di zone paesistiche del nuorese....... La tecnica del colore è interpretata con garbo e raffinatezza. Il cromatismo non è mai fine a se stesso, è trattato con spessori diversificati in modo da creare un pieno ed un vuoto che a loro volta, danno e segnano spazi prospettici in un breve tratto pittorico, oppure risaltano una particolarità: una pianta, un fiore, un cespuglio, una siepe.....Dalla diversificazione dei piani attraverso una graduata densità coloristica......ne deriva la profondità di campo e la veduta prospettica..... Queste ed altre riflessioni attraversano la mente dell'osservatore ed ogni quadro si riconosce da un titolo visivo più che tematico. Ma se si vuole individuare un percorso a tema nella pittura di F.T, allora il denominatore comune non può che essere quello della natura nei suoi aspetti stagionali, espressi – si può ben rilevare in ultima analisi – con una sorta di amore filiale verso la Natura.

 

2000 – Da 'Voce Serafica della Sardegna' di M. Casalini

Ho già scritto altre volte su questo pittore, i cui quadri sono caratterizzati....... da un intenso gusto del colore e dalla luce.........I quadri del periodo che io chiamo 'sardo' rispetto a quello 'padano', sono ben altra cosa: il paesaggio idoneo è interpretato e ricreato nella sua bellezza e freschezza. Pennellate attente, accurate, precise, frutto di un lavoro tecnico e di un retroterra culturale intensamente sentito e vissuto. Nei suoi quadri c'è qualcosa che fa ripensare ai panorami di Stanis Dessì, c'è qualcosa che invita alla contemplazione....... La natura creata è la protagonista dei quadri di Tronci.......Un invito sommesso e delicato alla riflessione che si intona molto bene con il carattere mite e riflessivo di Tronci..........

 

2005 Dal catalogo 'Nuovi profili di autore' testo critico di D.Conenna

Non è la scoperta dell'acqua calda, ogni tema pittorico richiede una soluzione segnico-cromatica appropriata per essere espresso con una fedeltà di linguaggio ambientale. I rischi, se così non fosse, sarebbero quelli dell'alterazione descrittiva, a cui per molti versi, siamo continuamente sottoposti............ Che sia di strettissima, lancinante attualità – per i temi affrontati e per le tecniche perseguite – il 'naturalismo' di Fausto Tronci, basterà verificarlo nelle gallerie in giro per il mondo, col 'nuovo' ruolo dell'uomo-artista (vedi il settore 'Giovani' dell'Arte Fiera di Bologna, certi padiglioni della Biennale di Venezia......) Le mille osservazioni, purtroppo non estensibili in dieci centimetri di carta, sul perché F.T ........pur appartenendo ad una asseverata, osservante tradizione pittorica, sia da considerare un emerito cursore di quell'unico movimento contemporaneo che possa oggi elevarsi alla giusta attenzione critica, il 'naturalismo', sono tutte leggibili ad occhio nudo sulle sue tele. Si sta perdendo il rapporto tra l'uomo e l'osservazione del circostante. Viviamo una sorta di 'anti-paesaggio', soporifero, indolore, nel quale il gusto di essere 'interprete medium' della terra sulla quale si vive, è andato perdendosi con la camera oscura prima e con l'arte informatica ora, con le installazioni e le 'performance'......... L'operazione compositiva di F.T, questa impressione dell'assoluto naturale, ha dunque i crismi di un 'ritorno al passato', che mai come oggi , espunto dalle retoriche del belvedere, è il nostro futuro. Dai graffiti di Altamira, alla Padania di Fontanesi, l'uomo ha dipinto – per vocazione innata – il proprio circostante. F.T con i suoi oli a cielo aperto, con i suoi paesaggi solari, con i suoi fiori di cardo, si trova ad avere , non certo per divinazione, il ruolo del portatore sano di un passato pittorico assurto a omeopatia del presente, anzi vaccino contro l'ideologia della natura-pittura inquinata, corrotta dalle biotecniche,....clonata da paesaggi ripetitivi.......Con Tronci, ritorniamo ai buoni propositi espressivi e compositivi. Torniamo ai colori della terra. Risentiamo l'arsura delle estati campidane, la maestà dei costoni del Genargentu, il viola spento dei cardi che crescono spontanei nella terra con la quale F.T mescola i suoi pigmenti: la Sardegna, madre- terra di tutti i colori.........

 

2007 Dal catalogo 'L'Elite' - Testo critico di R.Perdicaro

La pittura di Fausto Tronci rivela un legame preferenziale con la natura, osservata nelle sue più genuine manifestazioni. Ampie distese paesaggistiche, fiori di cardo, piante spontanee,.....formano il nucleo referenziale di un'ispirazione feconda, che nelle immagini pittoriche sottende liriche intuizioni e messaggi densi di valori, mediandoli in un periodare cromatico vario e ben ritmato.........

 

2009 Premio Creatività – Recensione critica di Mariarosaria Belgiovine

Una pittura pura, che ci rivela il perfetto equilibrio descrittivo fra la visione della realtà e la formula evocativa del suo sogno pittorico... Colori magici, accesi, dalle tonalità fluenti, stesure paesaggiste, ci rivelano la sua armonia compositiva nell'accurata scelta dei colori............ F.T. è un ottimo osservatore, capace di catturare ogni minima percezione emotiva e di esprimerla attraverso vedute paesaggiste, create con assoluta disinvoltura e raccontati con serena poesia visiva. Le ottime campiture descrivono con perfezione le profondità, assumendo contrasti evocativi dettati dalla fusione della luce. Paesaggio e natura si intrecciano ed evidenziano la sua naturale predisposizione al disegno, con le ottime finiture espressive ed evocative. Un'ottima gestualità nelle opere dell'Artista che sa comprendere l'essenza cromatica di una natura incontaminata, evidenziando luoghi di assoluta ed incantevole bellezza, eseguiti con la bravura e l'entusiasmo di chi mostra un dichiarato amore per la sua terra, concedendosi ad essa con sincero trasporto emotivo.  Fausto Tronci si racconta con naturalezza, offrendo all'osservatore opere dedicate alla realtà che lo circonda, alla natura sarda, principale musa ispiratrice della sua creatività. Un impatto visivo di notevole rilievo, che sottolinea la sua sensibilità di rappresentazione  paesaggista, capace di catturare ogni mutevole percezione, rendendola visibile al fruitore.

 

 

2011  RECENSIONE DI ANTONELLA IOZZO

Critico della redazione di Blauarte

Il potere evocativo di una velatura in un brevissimo spazio d'azzurro risplende di trasparenza e celebra l'abilità tecnica, plastica ed estetica di Tronci. Con sottili sfumature sembra dipingere l'aria che circonda fiori, paesaggi, soggetti che vivono in un fluido leggero, elastico, incolore, diffuso su tutta la superficie dipinta, bagnata di luce. Grazie ad un sapiente trattamento pittorico dei volumi, ricostruisce attraverso il colore e gli effetti luministici, splendidi anfratti di natura intrisi di vivacità poetica. In ogni dettaglio la trasfigurazione del sentimento ricompone il senso lirico della materia, e le pennellate lineari e lisci, ma anche punteggiate con l'estremità del pennello, rendono l'emozione forma visibile.

Testo critico su Fausto Tronci estratto dalla presentazione di "Materia e Velatura" mostra collettiva in permanenza su www.blaurte.it
di Antonella Iozzo